Legge di Riforma dell’Editoria – 26 ottobre 2016, n. 198
22 Maggio 2017Nota FILE su riforma editoria
22 Maggio 2017Cari soci,
il 1 marzo 2017 è entrata in vigore la legge 27 febbraio 2017 n.19, che converte in legge con modifiche il Decreto legge 30 dicembre 2016 n. 244 (cosiddetto Milleproroghe).
Come già accennato ai presenti nell’ultima assemblea dei soci, la legge in questione presenta una norma fortemente voluta dalla File, che è la seguente:
Articolo 2, comma 2bis
“All’articolo 3, comma 1, lettera a), della legge 26 ottobre 2016, n. 198, le parole: «, al netto del contributo medesimo» sono soppresse. La disposizione di cui all’articolo 3, comma 1, lettera a), della legge 26 ottobre 2016, n. 198, come modificata dal presente comma, si applica a decorrere dall’esercizio successivo a quello di emanazione dei decreti legislativi di cui all’articolo 2 della medesima legge”.
Questo vuol dire due cose.
Innanzitutto, il tetto al contributo diretto per quotidiani e periodici sarà fissato al 50% dei ricavi complessivi dell’azienda editoriale, ovvero sia tutti i ricavi iscritti in bilancio, compreso il contributo medesimo. Quindi il tetto sarà molto più alto rispetto a quello inizialmente previsto, che escludeva il contributo dal computo dei ricavi sui quali si applicava la soglia massima del 50%.
In secondo luogo, tale tetto si applicherà quando entreranno in vigore i decreti delegati di attuazione della riforma. Questi decreti, che prevedranno i nuovi criteri di calcolo dei contributi diretti all’editoria, devono essere emanati entro il prossimo mese di maggio ed entrare in vigore a partire dal 1 gennaio 2018. Per cui anche il tetto del 50% dei ricavi si applicherà ai contributi diretti relativi al 2018 (che saranno erogati nel corso del 2019).
Si tratta di una norma importante per le aziende editoriali destinatarie dei contributi diretti, che permette di guardare con maggiore fiducia al futuro, anche tenuto conto dell’avvenuta creazione del Fondo per il pluralismo che per tre anni attingerà anche dall’extragettito del canone Rai, oltre che dalle altre voci di entrata. Questo permette di prevedere che i contributi diretti per il 2016 ed il 2017 saranno erogati interamente, e non più in percentuali proporzionali alla capienza del relativo capitolo di bilancio, come avvenuto negli ultimi anni.
Mi preme ringraziare il direttivo e quei soci della File che tanto si sono impegnati in questi ultimi mesi perché la norma in questione venisse prima proposta in commissione Affari Costituzionali del Senato e poi approvata dal Parlamento. È un’ulteriore testimonianza del fatto che quando si lavora uniti si possono raggiungere anche i traguardi più difficili.
Il presidente